La Vita da Modella: Dietro le Quinte della Grinta e del Glamour

Un’Occhiata Dietro le Quinte

Fin dall’infanzia, molte di voi avranno sognato di sfilare sulle passerelle o di posare per le copertine delle riviste di moda più prestigiose. L’idea di condurre un’esistenza sfavillante, circondate da luci abbaglianti e fotografi acclamati, ha un fascino innegabile. Eppure, come scoprirete, la realtà delle modelle professioniste è spesso molto diversa da ciò che appare sulle pagine patinate.

Dietro il velo di glamour si cela un mondo di impegno estenuante, critiche implacabili e incertezza costante. Le modelle devono affrontare orari massacranti, pressioni incessanti sulla loro immagine fisica e una precarietà lavorativa che potrebbe sorprendervi. Preparatevi a scoprire i retroscena di questa industria affascinante ma esigente.

L’Illusione della Fama Istantanea

L’industria della moda è spesso definita come un “mercato del vincitore unico”, dove una manciata di elette raggiunge vette di fama e ricchezza sconfinate. Nomi come Gisele Bündchen, Naomi Campbell e Adriana Lima sono diventati sinonimi di successo e stile di vita sfarzoso. Eppure, dietro questi casi eccezionali, si nasconde un’enorme fetta di modelle che lottano per sbarcare il lunario.

La verità è che la maggior parte delle aspiranti modelle non otterrà mai contratti milionari o copertine di fama mondiale. Molte di loro si accontenteranno di lavori saltuari, paghe misere e un costante senso di precarietà. L’illusione della fama istantanea è solo una facciata luccicante che nasconde una realtà ben più cruda.

Un Lavoro Strutturalmente Precario

Dal punto di vista sociologico, il lavoro di modella rientra nella categoria dei “lavori precari”. Si tratta di un’occupazione caratterizzata da un’estrema incertezza, priva di benefit come l’assicurazione sanitaria o un piano pensionistico. Le modelle non sanno mai quando arriverà la prossima paga o se riusciranno a ottenere abbastanza lavoro per mantenersi.

Questo tipo di precarietà non è un’eccezione, ma la norma nell’industria della moda. Le modelle vengono costantemente trattate come lavoratrici autonome, prive di una rete di sicurezza o di garanzie contrattuali. Anche le più fortunate, che riescono a ottenere campagne pubblicitarie di alto profilo, devono fare i conti con la natura effimera del loro successo.

Le Difficoltà delle Modelle Emergenti

Immaginate di dover affrontare una serie infinita di colloqui di lavoro, giorno dopo giorno. Questa è la realtà delle modelle emergenti, note come “fresh faces” nell’industria. Vengono costantemente inviate a numerosi casting, spesso senza alcuna certezza di essere effettivamente scelte.

Molte di loro, come la modella “Liz” descritta nel libro “Pricing Beauty” di Ashley Mears, si trovano a lavorare per riviste e fotografi senza essere pagate adeguatamente. Il loro compito principale è quello di costruire un portfolio accattivante, nella speranza che questo le porti a ottenere campagne più redditizie in futuro.

Eppure, anche quando sembrano aver raggiunto un certo successo, le modelle emergenti devono affrontare sfide inaspettate. Liz, ad esempio, dopo aver ottenuto alcuni lavori ben pagati a Los Angeles, si è ritrovata senza un soldo a causa di spese mediche impreviste, non avendo un’assicurazione sanitaria.

L’Ossessione per la Magrezza

Una delle realtà più scioccanti dell’industria della moda è l’ossessione per la magrezza estrema. Le modelle sono costantemente sottoposte a pressioni per mantenere una silhouette filiforme, spesso al limite dell’insano. Misure come “taglia zero” o “taglia due” sono diventate la norma, nonostante siano difficili da sostenere per la maggior parte delle donne.

Questa ossessione per la magrezza non risparmia nessuna, indipendentemente dall’etnia o dalle origini. Sia che provengano dal Brasile, dall’Europa orientale o da qualsiasi altra parte del mondo, le modelle devono costantemente lottare per rimanere all’interno di parametri corporei estremamente ristretti.

Le conseguenze di questa mentalità possono essere devastanti. Molte modelle sviluppano disturbi alimentari o problemi di salute legati al loro peso corporeo eccessivamente basso. Eppure, questa pratica continua a essere accettata e persino incoraggiata nell’industria della moda.

Il Divario Retributivo di Genere

Un altro aspetto sorprendente dell’industria della moda è il divario retributivo tra modelle e modelli. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono le donne a guadagnare di più, spesso il doppio o persino il triplo dei loro colleghi maschi per lo stesso lavoro.

Questo fenomeno, noto come “gender wage gap inverso”, è unico nel panorama lavorativo. Mentre in altri settori, come lo sport, sono gli uomini a essere pagati di più, nel mondo della moda le donne detengono il potere contrattuale.

Secondo gli esperti, questo divario nasce dalla percezione che la moda sia un “business femminile” e che le modelle siano più adatte al lavoro rispetto ai modelli. Inoltre, le agenzie tendono a lottare con più determinazione per ottenere paghe più alte per le loro modelle, considerandole più “eccitanti” e in grado di generare maggiore “buzz” rispetto ai loro colleghi maschi.

La Ricerca dell’Unicità

Nel mercato editoriale di alta moda, ciò che conta di più non è solo la bellezza convenzionale, ma quella che viene definita come “unicità” o “edginess”. Le modelle che riescono a emergere sono quelle che possiedono un fascino particolare, un aspetto non troppo mainstream, capace di attirare l’attenzione dei tastemaker più influenti.

Questa ricerca dell’unicità è intrinsecamente soggettiva e incerta. Non esiste una formula precisa per definire cosa sia “edgy” o meno. Spesso, le agenzie e i clienti si affidano al giudizio di altri professionisti di alto livello, come quelli che lavorano per Vogue o per le sfilate di Prada o Chanel.

Ottenere l’approvazione di questi tastemaker di punta è fondamentale per una modella emergente. È in questo modo che si crea il “buzz” necessario per attirare l’attenzione dei grandi marchi e delle campagne pubblicitarie milionarie. Eppure, questo processo è spesso arbitrario e imprevedibile, basato su fattori come la tempistica e la fortuna.

L’Età come Fattore Discriminante

Nell’industria della moda, l’età è un fattore discriminante cruciale. Le modelle iniziano spesso la loro carriera da giovanissime, talvolta persino prima dei 16 anni. Eppure, questa finestra di opportunità è estremamente ristretta, poiché dopo i 24 anni, molte di loro vengono considerate “troppo vecchie” per il mercato editoriale.

Questa ossessione per l’estrema giovinezza porta a situazioni paradossali. Non è raro che le modelle mentano sulla loro età, sia per apparire più giovani che per sembrare più mature. Una modella di 22 anni potrebbe fingersi 19enne per sembrare una “fresh face” più appetibile, mentre una 15enne potrebbe dichiarare di avere 16 anni per evitare problemi legali.

Questa pratica, sebbene discutibile, è ampiamente accettata nell’industria, a dimostrazione dell’importanza cruciale attribuita all’età delle modelle.

Il Lavoro Nascosto delle Modelle da Showroom

Mentre le modelle editoriali e pubblicitarie godono di una certa visibilità, esiste un’intera fetta di lavoratrici che opera dietro le quinte, senza alcun riconoscimento pubblico. Stiamo parlando delle modelle da showroom, impiegate dai designer per modellare i loro capi durante la fase di creazione.

Il lavoro delle modelle da showroom è spesso estremamente redditizio, con paghe che possono raggiungere i 500 dollari l’ora. Eppure, si tratta di un lavoro di basso prestigio, lontano dai riflettori e dalle copertine patinate.

Queste modelle svolgono un ruolo fondamentale nel processo creativo dei designer, eppure rimangono invisibili agli occhi del pubblico. La loro esperienza mette in luce un aspetto spesso trascurato dell’industria della moda, dove il glamour e la fama sono solo la punta dell’iceberg.

Il Mercato Commerciale vs. il Mercato Editoriale

All’interno dell’industria della moda, esiste una netta distinzione tra il mercato commerciale e quello editoriale. Il primo comprende lavori come cataloghi, pubblicità e spot televisivi, ed è generalmente più redditizio ma meno prestigioso. Il secondo, invece, riguarda le sfilate di alta moda, le copertine di riviste di lusso e le campagne pubblicitarie di alto profilo.

Mentre il mercato commerciale offre paghe più sostanziose e un flusso di lavoro più costante, è il mercato editoriale che apre le porte al vero successo e alla fama internazionale. Una modella che riesce a sfilare per i grandi nomi dell’alta moda o a comparire sulle copertine di Vogue può aspirare a contratti milionari e a una carriera di lungo corso.

Eppure, il lavoro editoriale è spesso sottopagato o addirittura non retribuito. Le modelle accettano di lavorare gratuitamente o per pochi spiccioli, nella speranza che l’esposizione e il prestigio acquisiti possano portarle a ottenere lavori più redditizi in futuro.

Il Ruolo Cruciale delle Agenzie

In questo mondo complesso e imprevedibile, le agenzie di moda svolgono un ruolo cruciale. Sono loro a fungere da intermediarie tra le modelle e i clienti, negoziando le paghe e cercando di massimizzare le opportunità per le loro assistite.

Le agenzie più prestigiose, come Ford Models o Elite Model Management, hanno un potere contrattuale notevole e possono spingere per ottenere paghe più alte per le loro modelle di punta. Allo stesso tempo, però, devono destreggiarsi tra le esigenze dei clienti e le aspettative delle modelle, cercando di trovare un equilibrio sostenibile.

Il successo di un’agenzia dipende dalla sua capacità di creare “buzz” attorno alle proprie modelle, promuovendole come le più “eccitanti” e “uniche” sul mercato. Questo richiede una profonda conoscenza dei gusti e delle tendenze del momento, oltre a una solida rete di contatti all’interno dell’industria.

La Possibilità di un Percorso Alternativo

Nonostante le sfide e le difficoltà che abbiamo descritto, non tutto è perduto per coloro che sognano di intraprendere una carriera nel mondo della moda. Esistono infatti percorsi alternativi che permettono di conciliare questa passione con una vita più stabile e sicura.

Molte modelle, come il signor Rob di Omaha, scelgono di lavorare part-time nell’industria, affiancando questa attività a un lavoro principale che garantisca un reddito fisso e benefit come l’assicurazione sanitaria. In questo modo, possono godere dei vantaggi del lavoro di modella senza dover affrontare l’incertezza e la precarietà che caratterizzano il percorso tradizionale.

Altre modelle, invece, scelgono di abbandonare le passerelle per intraprendere carriere diverse ma sempre legate al mondo della moda, come il design o il giornalismo di settore. Questo permette loro di sfruttare le conoscenze e le connessioni acquisite durante la loro esperienza come modelle, mantenendo al contempo una maggiore stabilità lavorativa.

In ogni caso, è importante ricordare che il mondo della moda è un universo multisfaccettato, con innumerevoli opportunità per coloro che sono disposti a pensare fuori dagli schemi e a seguire percorsi alternativi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto